Fase 2: rinascita o regressione?

26 Aprile 2020. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte, in una conferenza stampa, annuncia i punti programmatici della fase 2. Con il nuovo Dpcm vengono introdotte diverse novità a partire dal 4 maggio 2020: tra di esse, vi è la possibilità delle visite ai propri congiunti che vivono nella stessa regione, la riapertura di parchi e giardini pubblici e la ristorazione da asporto per bar, ristoranti e simili.
Sebbene il premier abbia proposto uno slogan riassuntivo, quale “se ami l’Italia, mantieni le distanze”, non tutti hanno colto l’essenza di esso, anzi, sembra che spesso si proceda in direzione contraria e che la questione sugli assembramenti sia sempre meno compresa.

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COSMOPOLITI IN FUGA DAL VIRUS

                             

Con lo scoppio del Coronavirus, che, diffondendosi dalla Cina al resto del mondo, ha inevitabilmente raggiunto anche l’Italia, la prima misura di sicurezza che è stata raccomandata ad ognuno di adottare è stata quella di mantenere una distanza considerevole – di minimo un metro – gli uni dagli altri, dal momento che, quello contro cui si sta combattendo, è un virus respiratorio che si trasmette rapidamente tramite semplice contatto.

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CORONAVIRUS, MAFIA: IL VIRUS NON E’ L’UNICO AVVERSARIO DA SCONFIGGERE

Oltre al nemico invisibile che sta mettendo in ginocchio un’intera nazione, il coronavirus, esiste purtroppo da molti anni un acerrimo nemico che va contrastato a pugno duro, soprattutto in questo momento storico, proprio come ci hanno insegnato i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, il giornalista Peppino Impastato, il celeberrimo Joe Petrosino e tutte le altre personalità che hanno fatto della propria vita una continua lotta alla mafia.

Proprio durante questo periodo di grave crisi sociale, sanitaria ma soprattutto economica, la mafia potrebbe risultarne addirittura avvantaggiata.
Innanzitutto, ormai risaputo da tutti, i clan posseggono un’elevata disponibilità di “moneta legale”, e ovviamente così come successo durante il secondo Dopoguerra italiano (dove addirittura i mafiosi erano a stretto contatto con i capi politici della European Recovery Program), la quale potrebbe essere utilizzata per la ricostruzione, in ogni settore, una volta finita l’emergenza Covid19.

Uno dei primi a lanciare l’allarme è il consulente della commissione antimafia Roberto Tartaglia: “L’economia legale rischia di essere infettata ancora di più dalle mafie”, continua affermando: “Mafie possano aumentare il proprio business in questa situazione di emergenza”.


Ancora una volta a subirne le conseguenze potrebbero essere le regioni meridionali, macchiate dall’irriprovevole scia di N’drangheta, Camorra e Mafia siciliana. In queste aree, a seguito del contagio di coronavirus, il livello di povertà rischia di espandersi a vista d’occhio e crescono a dismisura le famiglie o gli imprenditori a vedersi costretti ad escamotage affinchè riescano a risollevare la propria economia personale.
“C’è il serio rischio che le mafie possano aumentare il proprio business in questa situazione di emergenza: penso all’offerta che hanno dato in alcuni territori alle famiglie in difficoltà, ma anche ai settori economici funzionanti come quello ortofrutticolo, della grande distribuzione agroalimentare o dei rifiuti speciali, in cui investono e che sono ora ancora più strategici. Con la Dia e la Guardia di finanza stiamo monitorando la situazione ed effettuando degli approfondimenti”, ecco quanto afferma il Procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho.

Un altro grido di rabbia arriva dal sindaco di Petrosino, un piccolo comune di Trapani, dove Giancaleone afferma che il CoronaVirus aggrava l’emergenza povertà delle classi meno abbienti e inoltre tiene a sottolineare l’emergenza che vivono i lavoratori non regolarizzati da contratto come previsto dalle legge nazionali.



Non poteva mancare il commento di Nicola Gratteri, il procuratore diventato famoso per la guida  di una mega-operazione, denominata “Rinascita Scott” , che smantella le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese e permette l’arresto di 334 persone e 416 indagati, rilasciata a La7.

“Il consenso delle mafie aumenta con l’emergenza sanitaria in atto e non ha problemi di erogare elemosina. Vista la paralisi in ogni settore economico, le mafia va studiata secondo due punti di vista: il rapporto che essa può avere con i lavoratori sottopagati, lavoratori in nero i quali potrebbero beneficiare del “regalo” dei capomafia, per una cifra che si aggira intorno ai 300-400€ e d’altro canto sussiste il problema del riciclaggio e dell’usura, dove addirittura l’usuraio mafioso potrebbe garantire interessi più bassi di quelle delle banche”, il procuratore continua e cercare di far aprire gli occhi a tutti gli imprenditori: “L’obiettivo dell’usuraio mafioso non è quello di arricchirsi tramite l’usura ma di rilevare l’attivita commerciare per riciclare il denaro sporco proveniente ad esempio dallo spaccio di cocaina.”

Purtroppo c’è chi addirittura riesce a scherzare su temi così delicati:

Dunque lo stato Italiano è chiamato ad un lavoro importantissimo, non solo nei confronti dell’epidemia in atto ma anche per contrastare ancora una volta, con ogni mezzo necessario, la malavita organizzata.

Gerardo Gallo

https://www.facebook.com/search/top/?q=mafia%20coronavirus

https://www.facebook.com/roberto.tartaglia.71

LA QUARANTENA ITALIANA … Tra sensibilizzazione ed intrattenimento

Nove marzo 2020, l’intera nazione è stata dichiarata “zona rossa” a causa dell’emergenza sanitaria CoViD-19.

Il premier Conte, in diretta nazionale, ha emanato nuove disposizioni governative per cercare di diminuire il numero di contagi che nei giorni precedenti era cresciuto in modo preoccupante.

Tutti gli eventi pubblici e sportivi sono stati sospesi e l’intera popolazione è stata invitata a restare nelle proprie abitazioni per un minimo di quindici giorni, con la specifica che le uniche uscite permesse sarebbero state per reperire beni di prima necessità o per i bisogni fisiologici degli animali domestici.

Quella stessa sera, dopo tali disposizioni, la popolazione italiana allarmata è corsa presso i vari supermercati per acquistare tutto il necessario, nonostante fosse stato specificato che i negozi preposti alla vendita di beni di prima necessità avrebbero proseguito le loro attività.

Ed è quindi dalla mattina del 10 marzo 2020 che è iniziata “la quarantena italiana.

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“VOCE AL SILENZIO, UN VIRUS CHE UCCIDE E UNISCE”

Il Covid-19, nome ufficiale dato dall’Organizzazione mondiale della sanità, è un virus scoperto intorno alla fine dell’anno 2019. Il primo caso evidenziato in Italia risale al 21 Febbraio,anche se le ricerche effettuate dai ricercatori del Dipartimento di scienze biomediche e cliniche “Luigi Sacco”, affermano che il virus fosse già presente in Italia da diverse settimane prima rispetto al primo caso evidenziato. Questo “mostro” ha cambiato man mano la quotidianità degli italiani: il Premier Conte annuncia la chiusura delle scuole e successivamente, la chiusura si estenderà a tutte le attività non essenziali.

Gli italiani iniziano a postare sui social video,foto,meme,notizie di prim’ordine; c’è chi ironizza scrivendo che sconfiggeremo il virus trasformandoci in tanti Schwarzenegger :

Purtroppo però, il virus si è diffuso rapidamente in Italia e nel mondo, il numero delle guarigioni è positivo, ma ancora troppo inferiore rispetto alle statistiche:

In Italia le regioni più colpite risultano essere Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, che presentano il numero più elevato di contagi, ma anche le altre regioni del Paese registrano un notevole aumento. I dati ci vengono forniti dal Ministero della salute che il 20 marzo dichiarano: positivi 47021, deceduti 4032, guariti. 5129.   

La città di Bergamo, attualmente più colpita ci mostra un triste scenario, che ad oggi, fa riflettere sulla gravità di ciò che stiamo vivendo.


Gesti di solidarietà si diffondono tra gli italiani per tutte le vittime, per chi lotta incessantemente, per chi continua a lavorare per il proprio Paese e per il duro lavoro di tutta l’equipe sanitaria.

Messaggi di speranza e di induzione al rispetto delle regole sono la voce di questo silenzio assordante. 

Nicoletta Cavallo.