Tempora muntantur-la nuova società Covid-19 e l’importante contributo della psicoanalisi e delle scienze umane.

L’infodemia è la diffusione di informazioni, spesso parziali e scorrette, le quali tendono a creare scombussolamento e confusione nella popolazione mondiale, che riscontra delle difficoltà nel reperire delle fonti accurate ed affidabili; in questo modo si innesta nella psiche del soggetto un vero e proprio disagio. Potremmo definirla “la stagione dell’orrore mediatico” quella che stiamo vivendo ma che, più o meno consapevolmente, viviamo da anni.

Se questa caterva di informazioni ci provoca disagio è solo grazie al caos, alla confusione, derivata dalle dichiarazioni, spesso contrapposte e improvvise, che ci vengono elargite ogni singolo giorno, ad ogni singola ora. Questo stato di confusione è un grave problema sociale scaturito dall’emergenza. E, se non altro, non sbaglieremmo nemmeno ad azzardare a considerarlo pericoloso, in quanto l’uomo, per sua natura, per una biologica difesa dagli attacchi esterni, diviene irrequieto perché non sopporta di non riuscire a prendere in mano la propria situazione.

Nella giornata dell’8 Aprile, l’On. Sestino Giacomoni, durante il Question Time alla Camera dei Deputati, ha parlato, a ragione, di “emergenza organizzativa” e ha messo in evidenza quanto le continue contrapposte dichiarazioni tra conferenze stampa e decreti, non faccia che confondere sempre più il popolo italiano, che, per fare un esempio lampante, non capisce più nemmeno se deve o non deve indossare le tanto discusse mascherine. Il suddetto deputato si sta esplicitamente riferendo a un’affermazione fatta dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che si sarebbe contraddetto più volte su questo e su altri argomenti. Questa testimonianza ci viene confermata su Twitter, dove si è creato un vero è proprio dibattito, contraddistinto dall’hashtag #Borrelli.

Figura 1

Un primo tweet è quello della giornalista di La7, Gaia Tortora (Figura 1), che riporta le sue parole, sostenendo che grazie ad esse, dal cortocircuito si è passati al tilt generale. Sociale, s’intende. Il Capo della Protezione Civile ha esplicitamente detto che non c’è bisogno di indossare le mascherine se si mantengono le distanze di sicurezza e che lui stesso non ne fa sempre uso.

Non a caso, ci dice la Tortora, nel giorno in cui l’OMS ha rivisto le linee guida.     

Figura 2

Come ci conferma successivamente, il Business Insider con un altro tweet (Figura 2): nel video che ci viene proposto, si può notare facilmente come queste linee guida continuino a spingere sempre più su due punti principali: lavarsi spesso le mani e tenere le distanze di sicurezza, sostenendo che “non ci sono abbastanza prove che le mascherine servano a tutti”.

Figura 3

          

Citando il Vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, le dichiarazioni di Borrelli hanno gettato un’ombra anche sulla data di questa “clausura forzata”, spostandola idealmente dal 25 Aprile, come da Decreto, a metà Maggio. (Figura 3)

           Bisogna però pur dire che c’era da aspettarselo. Si sta rimandando la quarantena di due settimane in due settimane per ogni Decreto emanato. Ma allora la domanda è: perché non dire semplicemente la verità? Che quasi sicuramente i tempi saranno molto più lunghi di quelli che ci aspettavamo? Sarebbe più facile farcene una ragione che vivere nel dubbio.

                   

Figura 4

Per commentare meglio questa situazione si può fare riferimento a un altro tweet, del deputato Roberto Giachetti (Figura 4). Questo è forse il tweet più esplicativo di tutti. Gli italiani sono già abbastanza disorientati, altre informazioni discordanti e “inopportune”, non creano altro che spaesamento. Perché ricordiamoci che a casa in isolamento ci sono persone che hanno perso genitori, fratelli, amici, figli, senza sapere come, colpiti da un male impreciso, improvviso e inspiegabile. E soprattutto l’isolamento non viene vissuto da tutti allo stesso modo.

Figura 5

Infine, per non lasciarci solo con amarezze e paure, siamo fieri di poter dire che durante questo difficilissimo momento, ci sono italiani, e non solo, che continuano a lavorare strenuamente per renderci le cose sempre più chiare ed aiutarci a uscire fuori da questa oscurità, in tutti i sensi. Un esempio notevole è quello datoci da un altro tweet di Business Insider: un team di ricercatori italiani dell’Università di Bergamo ha introdotto un nuovo modo di guardare e studiare la diffusione del fenomeno: le mappe riflessive (Figura 5). Queste si sostituiscono ai messaggi allarmistici delle mappe che invece si susseguono giorno per giorno sul covid-19, come veri e propri bollettini di guerra, cercando di contro di aumentare la comprensione del fenomeno nella sua complessità. Invece di produrre panico, e quindi effetti collaterali, capire potrebbe aiutare a tranquillizzarci.

L’articolo a cui ci indirizza il tweet spiega che, per capire la diffusione dell’epidemia, è importante studiare il territorio e come lo spazio viene vissuto, soprattutto guardando all’urbanizzazione. La Professoressa Emanuela Casti, docente di Geografia alla suddetta Università, ci spiega una cosa molto importante: la mobilità degli individui, rispetto alle epoche precedenti, che hanno visto la peste o l’influenza spagnola, è completamente cambiata. Bisogna quindi sempre relativizzare le analisi e i dati anche, e soprattutto, ai fenomeni sociali e territoriali di una popolazione in una data epoca storica. Ciò rende tutto più difficile ma anche più prezioso.

L’ondata di innovazione che ne consegue dall’emergenza un po’ ci rasserena: soffermarsi a capire meglio, trovare modi di interpretare questo fenomeno come sociale più che soltanto “virale”, potrebbe aiutarci a risolvere molti dubbi e incertezze. Perché d’altronde, anche attaccati dal coronavirus e confinati in casa, restiamo umani. E continuiamo ad avere constante bisogno di capire per sentirci vivi e per far progredire la nostra specie. 

In soccorso alle Istituzioni che esigono l’adesione alle norme restrittive da parte della grande massa, si affacciano la Psicologia e la Psichiatria, le quali predispongono un atteggiamento di supporto alla persona e di critica nei riguardi dei Media e dell’infodemia.

È proprio a causa di essa, che diviene necessario l’appoggio psicologico degli esperti; attraverso l’uso dei social, gli psicologi consigliano come migliorare il controllo del tono dell’umore, in un periodo in cui esso può subire uno squilibrio.

Perché fronteggiare una pandemia di tale portata inevitabilmente compromette la condizione di benessere interiore dell’individuo, facendo affiorare inquietudini, psicosi e avvilimento.

Figura 6

L’importanza del supporto psicologico in questo stato di emergenza viene ribadito dallo stesso Ministero della Salute attraverso il suo account Twitter.

In un tweet viene sottolineato come due enti promuovano servizi di consulenza e siano attivi in questa lotta contro il malessere psicologico e sociale dovuto al Covid-19 (Figura 6)

 

Nell’articolo, promulgato attraverso questo tweet dalla SIP (Società Italiana di Psichiatria) sono indicati sette punti in cui sono riassunti comportamenti da utilizzare e preferire, considerando lo stato ansiogeno generale. Quello che preoccupa gli esperti è come il panico possa sfociare in vere e proprie patologie (Figura 7).

Figura 7

L’ansia è una condizione che qualsiasi persona ha provato ripetutamente durante l’arco della sua vita ma quando essa diventa patologica? Quando va ad intromettersi nel criterio del funzionamento globale dell’individuo, il soggetto non riesce ad adattarsi e riformare un equilibrio emotivo. In quel caso necessario è il supporto di psicologi e psichiatri, i quali si stanno adoperando al sostegno della popolazione costretta alla reclusione nella propria abitazione.

Figura 8

Così anche la SPI (Società Psicoanalitica Italiana) crea una rete di ascolto gratuita a sostegno degli individui (Figura 8). Ricordiamo come per la Psicoanalisi, sia importante il rapporto fra paziente e terapeuta; dunque l’uso di un servizio telefonico può essere ottimale; attraverso la voce infatti è possibile che il paziente entri in uno stato di empatia maggiore con lo psicoanalista.

figura 9

Oltre alle categorie professionali di cui abbiamo parlato fino ad ora, non possiamo dimenticare coloro i quali stanno subendo un sovraccarico di stress indicibile; parliamo di: medici, infermieri, operatori sanitari e OSS, soggetti definiti a rischio non solo perché sovraesposti al pericolo del contagio. Essi infatti per coprire più turni, a causa della sovrabbondanza di degenti, mantengono ritmi di lavoro altissimi. È fondamentale stanziare in tutti gli ospedali un reparto di supporto a favore di questi lavoratori, come ricorda il CNO (Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi) lanciando l’hashtag #psicologicontrolapaura (Figura 9).

Molteplici sono le iniziative portate avanti con il fine di aiutare la popolazione a far fronte agli effetti e ai cambiamenti che l’isolamento e la convivenza hanno prodotto e che tutt’ora continuano a modificare lo stile di vita degli individui.

Figura 10

A supporto dei nuclei familiari interviene lo stesso Ministero della Salute diffondendo, attraverso i social, informazioni e consigli utili a rendere più tollerabile il periodo di quarantena obbligatoria.

In particolare in un tweet vengono divulgati diversi consigli per salvaguardare la propria salute fisica e mentale (Figura 10). Particolare attenzione è rivolta al benessere psico-fisico dei bambini, che da molte settimane sono costretti a dover mutare profondamente le proprie abitudini. Il venir meno di quelle pratiche abitudinarie/quotidiane fortemente consolidate (es. andare a scuola o relazionarsi ad altri bambini) molto spesso è causa di un forte stress per il bambino, obbligato a trascorrere le proprie giornate secondo nuove modalità che potrebbero compromettere l’integrità e la solidità delle sue strutture psichiche, rischiando anche di provocare dei traumi.

Figura 11


D’altra parte la forzata quarantena porta alla luce un’ulteriore emergenza: la violenza domestica di cui sono vittime i bambini in nuclei familiari disfunzionali. Difatti svariate organizzazioni come “Telefono Azzurro”, un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS), continua a svolgere la propria attività di ascolto e supporto psicologico, adoperandosi migliorando ed incrementando i canali attraverso i quali viene fornito da oltre trent’anni l’aiuto ai minori in difficoltà (Figura 11) Restano operative ventiquattro ore su ventiquattro le linee telefoniche mentre sul portale online dell’ONLUS è stata aperta una sezione specificatamente dedicata al coronavirus.

Figura 12

In una recente intervista (Figura 12), Ernesto Caffo, professore di psichiatria infantile ed adolescenziale all’Università di Modena, fondatore e presidente del “Telefono Azzurro”, ha dichiarato quanto segue: “Dall’inizio dell’emergenza sanitaria abbiamo riscontrato un aumento delle segnalazioni di violenza domestica, con alcuni casi molto gravi di violenze sessuali. Si tratta di situazioni in cui i ragazzi si trovano a convivere forzatamente con persone che di solito trascorrono la maggior parte del tempo fuori casa”. Egli continua dichiarando la propria preoccupazione riguardo la mancanza di socialità, di aggregazione e di condivisione che interessa, in questo momento poco propizio, i giovanissimi, inclini a risentire maggiormente di questa mancanza di stimoli esterni. Secondo il professor Caffo bisognerebbe ripartire iniziando “a ridare senso al rapporto emotivo e relazionale tra le persone”.

Abbiamo constatato come sia importantissimo quindi considerare anche le scienze umane nella riflessione sul fenomeno oltre agli approcci epidemiologici e virologici. La collaborazione tra scienze naturali e scienze umane si rileva fondamentale per un’analisi della pandemia. Un ruolo di primaria importanza ricoprono i Sociologi.

Figura 13

Flaminio Squazzoni è direttore del centro di ricerca e formazione in sociologia comportamentale BEHAVE e docente di Sociologa presso il dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università Statale. Nel tweet riportato (Figura 13), afferma come si stiano effettuando, presso questi Istituti, delle ricerche e simulazioni al fine di superare i limiti che l’osservazione sociologica comporta. Il prof. Squazzoni osserva come dinanzi al fenomeno Covid-19 ci sia l’urgenza di parlare di una sociologia dell’emergenza.

Così il professore commenta l’articolo “La sconfitta della sociologia”, scritto dal sociologo Carlo Bordoni, una riflessione sul ruolo del sociologo ai tempi della pandemia.

La società in continua evoluzione è l’oggetto di indagine della sociologia, e dinanzi al cambiamento brusco è necessario utilizzare un nuovo linguaggio. “Le statistiche sono funzionali alla ricerca quando i mutamenti hanno ritmo lento”, continua Bordoni. Numerose analisi sociologiche sono da archiviare come un documento storico, interrotte dalla necessità primaria di riflettere sulle conseguenze e sulle implicazioni delle trasformazioni sociali in corso.

La società risulterà inevitabilmente cambiata soprattutto quando il virus sarà debellato. Il sociologo Nicola Ferrigni effettua una riflessone sulla società post-coronavirus. “Ragioneremo con nuovi parametri spazio-temporali”, afferma nell’intervista riportata nel tweet allegato. (Figura 14)

Figura 14


Quando tutto sarà finito, quando “finiremo di ascoltare il rumore assordante del silenzio”, riprendendo un’evocativa
citazione di Ferrigni, sembra inevitabile un affronto con la limitatezza dell’essere umano ma soprattutto con la morte, senza dimenticare come il virus stia sconvolgendo e sconvolgerà la piramide delle priorità e le relazioni interpersonali in una società definita “a distanza”.

A CURA DI:

Fiorillo Maria Sofia MAT: 4312400193

Matarese Francesca : 4312400279

Romano Carmine:4312400189

Somma Eleonora: 4312400180

Link:

Figura 1 : https://twitter.com/gaiatortora/status/1246114511561601024?s=20

Figura 2: https://twitter.com/BI_Italia/status/1247819743752589313?s=20

Figura 3: https://twitter.com/mara_carfagna/status/1246034221631668226?s=20

Figura 4: https://twitter.com/bobogiac/status/1246040115031543808?s=20

Figura 5: https://twitter.com/BI_Italia/status/1245612693165228033?s=20

Figura 6: https://twitter.com/MinisteroSalute/status/1242442480890585088?s=20

Figura 7: https://twitter.com/SipPsichiatria/status/1240584430084907008?s=20

Figura 8: https://twitter.com/spi1925/status/1240705847732273153?s=20

Figura 9: https://twitter.com/CNOPsicologi/status/1245656500757905411?s=20

Figure 10: https://twitter.com/MinisteroSalute/status/1246437660643729409?s=20

Figura 11: https://twitter.com/telefonoazzurro/status/1247447874914435072?s=20

Figura 12: https://twitter.com/HuffPostItalia/status/1247815629601734656?s=20

Figura 13: https://twitter.com/squazzoni/status/1244236163499646977?s=20

Figura 14:  https://twitter.com/LinkCampus/status/1247788840565092352?s=20

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