L’11 Marzo il Governo italiano ha emanato ufficialmente il decreto #IoRestoaCasa, che prevede la chiusura di tutte le le attività di ristorazione (bar, pub, pizzerie, ristoranti, pasticcerie, gelaterie etc.) e di tutti i negozi, tranne quelli delle categorie espressamente previste (i negozi di prodotti alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, le tabaccherie etc).
L’indicazione principale è quella di non uscire di casa, se non per motivi strettamente necessari come motivi di salute, lavorativi o per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Ogni italiano deve inoltre munirsi di un’autocertificazione da presentare alle autorità per giustificare i motivi della sua uscita, pena ammende o perfino l’arresto.
Dall’11 Marzo la vita e la quotidianità degli italiani è cambiata radicalmente: niente più passeggiate con gli amici o attività fisica all’aperto, si lavora da casa, gli studenti assistono alle lezioni in modo telematico e si va a fare spesa a turni perché il mondo è ormai vittima di una pandemia.
Come per tutte le cose, le reazioni degli italiani nei confronti di questa situazione sono state diverse.
Non tutti, infatti, hanno pienamente rispettato le regole imposte dal governo, uscendo di casa per motivi non necessari e mettendo a rischio non solo le loro vite, ma anche quelle di chi li circonda.
Dall’11 al 20 marzo ci sono state più di 70.000 denunce per mancato rispetto degli ordini dell’autorità, 1.600 per attestazioni false; gli esercizi commerciali controllati sono stati circa 834.000 e 1.977 i titolari denunciati.
Molti italiani, però, hanno saputo trovare il lato positivo in una situazione così delicata e di disagio comune, proponendo iniziative importanti e degne di nota.
Tanti sono stati quelli che non hanno potuto festeggiare il loro compleanno, laurea o matrimonio e proprio in relazione a questo sono nate una serie di campagne di sensibilizzazione molto importanti:
“Per il compleanno di papà non me la sentivo di fare un semplice post..dovevo fare qualcosa per questa situazione, lui avrebbe fatto qualcosa..allora ho creato questa raccolta”.
Queste parole sono state pronunciate da Alex, figlio di Pino Daniele, che il 19 Marzo avrebbe festeggiato la festa del papà, il suo onomastico e i suoi 65 anni. Pino Daniele è scomparso il 4 Gennaio 2015 e per sostenere la generosità che ha caratterizzato da sempre il cantautore partenopeo, Alex ha attivato una raccolta fondi caratterizzata da un interessante hashtag #jestovicinoate, titolo di una canzone di Pino Daniele contenuta nell’album omonimo.
Le donazioni che arriveranno all’ente no profit Pino Daniele Trust Onlus e OPEN Onlus (Associazione Oncologica Pediatrica e Neuroblastoma) saranno devolute all’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale”di Napoli per supportare lo studio approvato per valutare la sicurezza e l’efficacia del principio attivo Tocilizumab nella cura della Covid-19.
Per fortuna gli artisti Italiani che scesi in campo per sostenere la lotta al coronavirus non sono pochi.
Spicca soprattutto l’importante e redditizia campagna sostenuta dai “Ferragnez” (soprannome della coppia composta dal cantante Fedez e dall’imprenditrice Chiara Ferragni) che, grazie ai fondi raccolti per l’Ospedale San Raffaele di Milano, hanno permesso l’installazione di un reparto di terapia intensiva, collocato in un vecchio campo sportivo universitario dedicato all’emergenza Covid-19.
Stando alle ultime statistiche, il loro appello ha raggiunto più di 200.000 persone, raccogliendo circa 4 milioni di Euro.
“La vita non è facile, ma a volte basta un complice e tutto è già più semplice!”
Il complice in questione è Vasco Rossi, autore di questa frase contenuta nella canzone “Bella Giulia”.
Il “Blasco”, sito ufficiale di Vasco Rossi, ha deciso di sostenere la raccolta fondi della Fondazione S.Orsola Malpighi di Bologna” dove i contributi raccolti saranno impiegati immediatamente a sostegno del personale ospedaliero.
Grande impegno per il Covid Hospital di Camerino arriva anche da parte di Andrea Bocelli e Veronica Berti, vice presidente della “Andrea Bocelli Foundation” e moglie del tenore.
A quali attività si dedicano gli italiani in casa?
Dall’inizio dell’emergenza l’85,6% degli intervistati ha dichiarato di avere cambiato le proprie abitudini. In particolare, il modo di relazionarsi con le altre persone risulta essere uno degli impatti maggiori sui comportamenti, prima ancora della gestione del tempo libero.
“Le chiamate vocali e video su WhatsApp sono raddoppiati, ben oltre il tradizionale picco annuale dell’app che è Capodanno”, queste le parole di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e CEO di altre piattaforme mediatiche come Instagram e Whatsapp.
Per tenersi in contatto, infatti, la maggior parte degli italiani predilige le videochiamate o le chiamate ai semplici messaggi e questo ha portato ad un forte sovraccarico dei servizi.
Tante sono le nuove occasioni di dedicarsi ai propri hobby, a lavori domestici precedentemente trascurati, alla cucina e alla propria famiglia.
Dal punto di vista mediatico, anche se la tv sta vivendo ascolti straordinari, la tv on demand rappresenta la prima scelta degli italiani: Netflix e Amazon Prime sono fra le piattaforme più utilizzate.
Gli italiani, inoltre, hanno dichiarato di aver aumentato la durata dell’ascolto della radio, che diventa una presenza costante durante tutto il giorno, preferibilmente attraverso lo streaming digitale.
Per quanto riguarda la stampa, è in notevole incremento anche la propensione all’acquisto di magazine, abbonamenti e libri online.
Vale lo stesso discorso anche per gli acquisti online di ogni genere: molti italiani, infatti, hanno dichiarato di trascorrere molto tempo libero alla ricerca di prodotti e servizi di proprio interesse sulle piattaforme online.
L’impegno delle associazioni
Alla lotta contro questo virus sta partecipando tutta la popolazione mondiale tra cui si è instaurata anche una forte forma di resistenza, non solo nelle misure adottate per contrastare il contagio ma anche in merito allo svolgimento delle attività quotidiane.
Sono vari i contesti che hanno favorito questo aspetto. A partire dal 21 Marzo, sui siti del MXXI (www.maxxi.art) e di Fondazione Cinema per Roma (www.romacinemafest.org) saranno disponibili, una volta alla settimana, una serie di “microlezioni” in video sul cinema del reale: il documentario.
“Promuovere quest’iniziativa è, in queste giornate, il modo migliore che Fondazione Cinema per Roma possa avere per rispettare l’impegno preso con il suo pubblico nonostante l’inevitabile interruzione, un compito che rende viva, nelle difficoltà didattiche, la missione di tutte le istituzioni culturali”.
In questa intervista rilasciata alla testata giornalistica di ANSA, Mario Sesti vuole portare avanti il progetto creato nonostante l’interruzione forzata a cui ha dovuto giustamente sottoporsi.
Gli Italiani, uniti contro questa battaglia, sono sostenuti anche dal governo che ha lanciato un appello al mondo dell’industria e della ricerca per moltiplicare le “armi” per combattere il Coronavirus. Il progetto si chiama “Innova per l’Italia” e parte da un’iniziativa dei ministeri guidati da Paola Pisano, Stefano Patuanelli e Gaetano Manfredi, insieme con Invitalia e il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. Questa iniziativa si basa sull’accelerazione della produzione di strumenti che consentano “la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio” come le mascherine, i respiratori artificiali e singole componenti.
A cura di: Ilaria Enoletto e Umberto Sole
Gruppo Linkedin: testate giornalistiche
Fonti:
https://www.ilmessaggero.it/
https://www.ansa.it/
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